Nato a Recanati e cresciuto nella provincia Marchigiana, ho coltivato sin da piccolo una forte passione per gli sport acquatici e per la musica, che ho approfondito studiando il pianoforte. Durante il percorso formativo delle scuole secondarie ho sviluppato un crescente interesse verso le professioni di ambito scientifico, in particolar modo quelle legate al campo medico. In seguito a un infortunio sportivo, sono entrato in contatto per la prima volta con la figura professionale dell’osteopata: l’idea di una terapia manuale che considera la mobilità del corpo come un linguaggio, e che richiede l’affinamento dei propri sensi tattili per diagnosticare e trattare le più varie disfunzioni ha subito catturato la mia attenzione.
Dopo aver ottenuto il mio diploma statale dal Liceo Scientifico L. Savoia di Ancona ho deciso di trasferirmi nel Regno Unito, per intraprendere la mia formazione da osteopata. Questa scelta non è stata casuale: la Gran Bretagna, infatti, è l’unico paese in cui l’osteopatia, avendo solide radici nel sistema sanitario nazionale, è ufficialmente riconosciuta come professione autonoma sin dal 1993. La scelta di studiare in questa particolare realtà universitaria mi ha dunque garantito il confronto con un alto standard di cliniche universitarie osteopatiche e il rilascio di un vero e proprio titolo di Laurea (M.Ost), oltre al titolo di Diploma di Osteopatia (D.O.) comune al resto d’Europa. Mi sono laureato nel 2014 alla European School of Osteopathy (ESO), parte integrante della University of Greenwich.
Dal 2015 ho lavorato per due anni nella clinica multidisciplinare Lindebergs, situata a Monaco di Baviera in Germania. Il lavoro come osteopata prevedeva il costante confronto con altre figure professionali tra le quali medici specialisti in ortopedia e odontoiatria, fisiatri e psicoterapeuti. Tra le collaborazioni intraprese personalmente in quel periodo, vi era anche la direzione dello sviluppo di un progetto con l’innovativa clinica dentistica Munich Smiles riguardante l’integrazione di diagnostiche posturali e tecniche osteopatiche per problematiche di malocclusione e bruxismo. Il lavoro con i pazienti in clinica, tra cui atleti della nazionale tedesca di calcio, era condiviso con un reparto riabilitativo in cui operavano functional trainers, insegnanti di pilates, gyrotonics e praticanti del metodo Rolfing. L’interazione con queste diverse discipline ha reso l’esperienza nel suo complesso molto formativa.
Nel 2017 ho deciso di trasferirmi a Peniche, in Portogallo, per seguire il sogno di lavorare davanti all’oceano e alle sue ipnotiche onde. Dopo aver completato l’equiparazione della laurea e l’iscrizione all’ufficiale registro osteopatico, ho cominciato a praticare in questa piccola comunità di pescatori, specializzandomi nel trattamento delle traumatologie acute causate dalla pratica di sport estremi, molto comuni nella zona. Attraversata da una comunità internazionale e locale quanto mai eterogenea, questa realtà si è rivelata essere un inesauribile serbatoio di esperienze professionali e personali.
Nel 2020 sono tornato a vivere nelle Marche, a Porto Recanati, per aprire il mio studio osteopatico e far confluire le competenze acquisite all’estero nel luogo che non ho mai smesso di percepire come casa. Sono iscritto e assicurato al Registro Osteopati d’Italia e continuo a frequentare corsi di formazione sia in Italia che in Europa.
Born and raised in central Italy, I had an interest on professions related to the medical field since a very young age. Following the completion of my scientific secondary school studies I found myself interested in the practice of osteopathy after a treatment received following a sport injury. I found the holistic approach behind this type of manual therapy very fascinating. The osteopathic philosophy that conceives movement as language of the body and the thought of refining one’s tactile sense in order to diagnose and treat dysfunctions within the body definitely caught my attention.
I studied at the prestigious European School of Osteopathy in the UK, where I completed my osteopathic qualification and received my Master Degree in Osteopathy from the University of Greenwich in 2014. I then worked in a busy multidisciplinary clinic in Munich, Germany. The work with patients involved constant confrontation with orthopaedic doctors and dental surgeons; furthermore the clinic was associated with a rehabilitation studio where highly formed trainers were following patients with functional training, pilates, gyrotonics and rolfing which made the experience very formative.
In 2017 I moved to Portugal to fulfill the longstanding dream to live by the ocean and its mesmerizing waves. I became a member of the osteopathic register in Portugal and I obtained the Cedula Profesional de Osteopatia, which recognizes my Master Degree within the country. I worked self-employed for almost two years in the vibrant setting of the peninsulas of Peniche and Baleal, treating a variety of conditions specially related to outdoor sport injuries. However the dynamic nature of the population living in that particular place was a source for exposing oneself to all sorts of different type of persons, both in a psycho-social and a physical sense, which, as an osteopath, represented an incredible opportunity to develop as a practitioner.
In 2020 I took the decision to move back in my hometown on the east coast of Italy to open up my own osteopathic practice and establish a solid reality in what I’ve always considered to be a very familiar corner of this world. I am officially registered and insured with the Italian Osteopathic Register and I regularly attend Continuing Professional Development courses in Italy and around Europe.
Un’alterazione della mobilità di qualsiasi tessuto o struttura corporea influenza la sua funzione e viceversa, causando l’insorgenza di una cosiddetta disfunzione somatica. L’osteopata è colui che identifica queste aree disfunzionali e lavora sulla loro reintegrazione verso un’equilibrata risposta fisiologica, stimolando l’innata proprietà di omeostasi presente nel corpo umano. Il termine Osteopatia indica un approccio terapeutico manuale, basato su un proprio ragionamento clinico che la contraddistingue dalle altre forme di terapia manuale. Dal 2018, anche in Italia, è stata ufficialmente riconosciuta come professione sanitaria. (individuata ufficialmente nella legge 3/2018)
Un elemento essenziale della terapia osteopatica viene tipicamente definito trattamento manipolativo osteopatico: una varietà di tecniche manuali terapeutiche che sono applicate con lo scopo di incrementare le funzionalità fisiologiche, ottimizzare lo scambio d’informazioni del sistema nervoso neurovegetativo e supportare i meccanismi autoregolatori del corpo, i quali possono essere stati alterati da una funzione compromessa del sistema somatico – scheletrico, articolare e miofasciale – ed elementi vascolari, linfatici e neurologici associati.
La riuscita di un trattamento osteopatico prevede l’accordo di un’accurata conoscenza medica sull’anatomia e la fisiologia del corpo umano con l’individualità della presentazione del caso clinico, incorporando elementi sociopsicologici, al fine di ottenere un esatto quadro diagnostico e un pertinente approccio al trattamento. Il suo valore terapeutico si dimostra efficace nella prevenzione e nel mantenimento dello stato di salute, anche attraverso il suggerimento di attività fisiche, specifici esercizi e abitudini posturali da prendere in considerazione nella propria vita quotidiana.
L’osteopata riconosce che i segni e i sintomi di un paziente sono la conseguenza di una complessa interazione tra elementi fisici e mentali, tenta di favorire l’interrelazione dinamica fra i sistemi corporei, ritiene che la relazione paziente-terapeuta sia un elemento fondamentale dello stesso processo terapeutico. Infatti, l’osteopatia è una terapia centrata sul paziente, sulle sue individuali caratteristiche e unicità, non sul sintomo clinico o sulla malattia per sé.
Il trattamento manipolativo osteopatico può rivelarsi utile in una vasta serie di condizioni sintomatologiche, tra le quali:
- Dolori cronici, acuti e non specifici (mal di schiena), tra cui Cervicalgia e Lombalgia
- Protrusioni del disco e Malattia Degenerativa del Disco
- Sciatica
- Nevralgie
- Mal di testa, con ottimi risultati in ricerca scientifica soprattutto sulle cefalee tensive episodiche
- Dolori articolari e Capsuliti Adesive, per esempio la sindrome della spalla congelata
- Traumatologia dello sport
- Prevenzione su ricorrenti distorsioni muscolari e articolari
- Colpi di frusta e Concussioni
- Coccigodinia (dolore al coccige)
- Terapia di mantenimento per dolori Artritici e Reumatici
- Acufene
- Malocclusione e Bruxismo
- Verigini
- Disfonia, con un’influenza positiva sulle condizioni di produzione vocale tramite la riduzione della ipertrofia presente nei muscoli perilaringei
- Dismenorrea (dolori mestruali)
- Dolore miofasciale e articolare durante la gravidanza e post-partum
- Reflusso Gastro-Esofageo
- Sindrome da Colon Irritabile
- Costipazione
- Disturbi da stress
- Disturbi dell'ansia
- Disturbi del sonno
Il trattamento manipolativo osteopatico può rivelarsi utile anche nell’assistenza di molte condizioni pediatriche, dimostrando ottimi risultati clinici in ambito neonatale. Bambini e neonati sono particolarmente recettivi all’approccio terapeutico dell’osteopatia craniale, la quale utilizza delicate tecniche manipolative del tessuto connettivo, membranoso e neurologico – predominanti nei processi fisiologici dell’infante – con lo scopo di ridurre comuni sintomatologie di tensioni ricorrenti causate dal parto e da posizionamenti scorretti del neonato. La risoluzione di questo tipo di disfunzioni gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute nelle fasi postnatali e nello sviluppo verso l’età adulta.
Alcune condizioni pediatriche che possono beneficiare del trattamento manipolativo osteopatico sono:
- Pianti eccessivi causati dall’insorgenza di coliche infantili
- Plagiocefalia posizionale (deformazione morfologica del cranio)
- Rigurgito e Reflusso Gastroesofageo
- Aerofagia
- Difficoltà riguardanti il processo di suzione
- Otite Media ricorrente
- Disturbi del sonno
- Torcicollo
- Scoliosi
- Problematiche posturali legate alla crescita e allo sviluppo motorio
- Sostegno a disabilità gravi quali la Paralisi Celebrale Infantile e la Spina Bifida
Osteopathy is a manual therapy approach based on a specific clinical reasoning, which establishes it as a distinct form of healthcare. Altered mobility in any kind of tissue or structure within the body will affect its function and viceversa. The aim of the osteopathic practitioner is to identify these areas of somatic dysfunction and work towards their reintegration with a balanced physiological response thus complementing the body’s innate characteristic of homeostasis.
One essential component of osteopathic health care is typically called osteopathic manipulative treatment (OMT), which refers to a variety of therapeutic manual techniques that are applied to improve physiological function, optimise the informational exchange within the neurovegetative nervous system and support the self-regulatory homeostatic mechanism of the body, which might have been altered by an impaired function of the somatic system – skeletal, arthrodial and myofascial structures – and related vascular, lymphatic and neural elements.
A successful treatment is supposed to combine accurate medical knowledge on the anatomy and the physiology of the human body with the individuality of the presenting clinical case, including psychological and social factors, in order to deliver an exact diagnosis and a pertinent treatment approach together with advices on recommended physical activities and postural habits or specific exercises to be carried out on a daily basis.
Osteopathic practitioners recognize that each patient’s signs and symptoms are the consequences of the interaction of many physical and non-physical factors hence it emphasizes the dynamic interrelatedness between body systems and also the importance of the patient-practitioner relationship in the therapeutic process; it is a patient-centred, rather than a disease-centred form of health care. Osteopathic treatments may be helpful on a wide range of conditions, some of which include:
- Generalised aches and pains
- General, acute and chronic back pain including Cervicalgia and Lumbago
- Disc herniation and Degenerative Disc Disease (DDD)
- Sciatica
- Neuralgia
- Headaches and migraines
- Articular Joint capsule pain such as Adhesive Capsulitis
- Sport injuries
- Prevention for recurrent joint strains and sprains
- Trauma including Whiplash and Post-Concussion Syndrome
- Arthritic and Rheumatic pain
- Coccygodynia
- Combined treatment for Orthodontic work
- Follow up treatment for dental surgery
- Malocclusion and Bruxism
- Tinnitus
- Dysphonia, with a positive influence on conditions related to voice production by reducing hypertrophy of the perilaryngeal muscles
- Dizziness including vertigo
- Digestion issues, including Gastro-Oesophageal Reflux and Irritable Bowel Syndrome
- Sleeping disorders
- Gynaecological issues including Dysmenorrhea and back pain related to pregnancy
- Anxiety and stress-related disorders
- Sleeping disorders
Osteopathy may also reveal itself very effective in the treatment of numerous paediatric conditions. Infants and children are in fact very receptive to the approach of cranial osteopathy, which utilizes gentle manipulation of the connective, membranous and neural tissues – predominant in the neonatal physiological mechanisms – in order to reduce frequent symptomatology of recurrent strains caused by child birth, complications in the delivery process and possible malpositioning of the infant. The resolution of those types of dysfunctions plays an essential role in maintaining a state of health in postnatal phases and in the development towards adulthood.
Conditions that may benefit from osteopathic manipulative treatment include:
- Excessive crying resulting from infantile colic
- Positional Plagiocephaly (morphological deformation of the cranium)
- Gastro-Oesophageal Reflux
- Aerophagia
- Difficulties sucking related to breastfeeding
- Recurrent Otitis Media
- Sleeping pattern disorders
- Torticollis
- Scoliosis
- Developmental postural issues
- Support of serious disabilities such as Cerebral Palsy and Spina Bifida
Una prima consultazione osteopatica inizia con la raccolta di una dettagliata anamnesi sulla condizione presentata dal paziente, la quale si coniuga con un’attenta indagine delle informazioni su precedenti sintomatologie, possibili traumi fisici, eventi stressanti associati, comorbidità e regimi terapeutici coesistenti, allo scopo di formulare una diagnosi differenziale in accordo con l’individualità del paziente.
In una seconda fase viene condotta una valutazione osteopatica tramite un’accurata esaminazione della quantità e della qualità di movimento di varie strutture del sistema muscoloscheletrico e miofasciale, del tessuto connettivo, del sistema nervoso e anche degli organi viscerali. L’esaminazione della mobilità fisiologica include inoltre la considerazione qualitativa della circolazione e del drenaggio del sistema vascolare e del sistema linfatico.
I risultati ottenuti da quest’analisi comprensiva sono poi contestualizzati nel quadro clinico composto dalla precedente anamnesi, da una valutazione posturale e dall’osservazione sulle abitudini di mobilità giornaliere del paziente al fine di ottenere una diagnosi appropriata e un opportuno piano terapeutico, nel quale si prenderà in considerazione anche la risposta del paziente al trattamento osteopatico nelle valutazioni successive.
Il trattamento manipolativo osteopatico adopera una vasta gamma di tecniche terapeutiche, tra le quali: tecniche articolatorie; inibizione dei tessuti muscolari e miofasciali come trattamento dei tessuti molli, compresa la liberazione dei possibili trigger points presenti in essi; srotolamento fasciale o dei tessuti connettivi; manipolazioni spinali e periferiche (HVLAT); facilitazione neuromuscolare periferica (PNF e MET); mobilizzazione degli organi viscerali – inclusa l’inibizione dei ligamenti sospensori inerenti – e manipolazioni dell’approccio craniosacrale. Il modello di riferimento con cui sono implementate queste tecniche prevede un constante dialogo con le individuali necessità del caso clinico e sono sempre discusse e spiegate prima dell’applicazione.
L’osteopatia è una disciplina autonoma rispetto ad altre terapie manuali, come la fisioterapia e la chiropratica, anche se alcune delle tecniche usate in ambito clinico si sovrappongono. Lo scopo di un trattamento osteopatico rimane quello di stimolare una risposta fisiologica del corpo che di conseguenza induca un proprio cambiamento intrinseco, qualsiasi sia la tecnica usata. La crescente letteratura scientifica e i risultati empirici testimoniati dai pazienti attestano l’efficienza terapeutica e validano il ragionamento clinico proprio della terapia osteopatica, la quale è tutelata in Italia come professione sanitaria autonoma (legge 3/2018). Personalmente vedo nella valorizzazione dell’interdisciplinarietà e nella collaborazione con le altre professioni sanitarie la chiave di volta per un miglioramento globale della cura del paziente.
L’osteopatia craniale o terapia craniosacrale non è e non dovrebbe essere considerata differente dall’osteopatia stessa, in quanto parte integrante del trattamento manipolativo osteopatico. W.G. Sutherland, un brillante osteopata Americano, sviluppò questo fine approccio alla terapia osteopatica attorno al 1940. Più che una tecnica per sé, l’osteopatia craniale è una maniera diversa di osservare e interagire con l’anatomia e la fisiologia del corpo umano, che ottempera i fondamenti del ragionamento clinico osteopatico dai quali trova le sue origini.
I trattamenti di osteopatia craniale sono particolarmente effettivi in ambito neonatale, ma dimostrano allo stesso modo ottimi risultati nelle categorie di pazienti adulti e anziani. Questa particolare disciplina osteopatica, pur delicata nella sua applicazione, produce effetti intensi e variabili a seconda dei casi: alcune persone sono coscienti di varie sensazioni come la percezione di calore e rilassamento o di lievi tensioni che si dissipano gradualmente nel corso del trattamento; altre sono totalmente ignare che qualcosa stia accadendo sebbene si sentano molto differenti alla fine della seduta.
Osservare un trattamento craniale osteopatico potrebbe essere allegoricamente paragonato al guardare un individuo mentre legge un libro – esternamente sembra che non stia accadendo nulla benché il soggetto che sta leggendo il libro sia immerso in un ricco mondo di strutture, profondità, colori ed emozioni. Durante un trattamento craniale, l’osteopata naviga attraverso un mondo vivente di anatomia e fisiologia, dove una sottile e qualificata palpazione funge da guida verso aree di disfunzione somatica particolarmente adatte a questo tipo di manipolazione, suscitando profondi effetti terapeutici.
Recenti sviluppi della ricerca scientifica riguardo lo studio dell’interstizio e della stretta connessione del liquido interstiziale con il sistema immunitario, del tessuto connettivo e della matrice extracellulare, del sistema glinfatico e la sua meticolosa interazione con i meccanismi circolatori del liquido cerebrospinale attorno al sistema nervoso centrale stanno gradualmente validando la teoria e le esperienze palpatorie che caratterizzano i trattamenti di osteopatia craniale.
An initial osteopathic consultation starts by collecting a case history where a clear picture of the presenting complaint is drawn together with an attentive research of previous symptomatology, traumas and external stress factors, comorbidities and co-existing therapeutic treatments, in order to formulate a differential diagnosis which is in accordance with the patient’s individuality.
A thorough examination is then carried out in which the quantity and the quality of motion in various structures of the body are tested including elements of the musculoskeletal system, membranes of the connective tissue, components of the nervous system and also visceral organs. The quality of the circulation and drainage of the vascular and lymphatic systems is also taken into account in this phase of the osteopathic evaluation process.
The resulting findings are putted into context with the previous anamnesis, a postural examination and physical habits of the patient in order to formulate an appropriate diagnosis and treatment approach. The patient’s response to the initial osteopathic interventions is also considered in future evaluation processes.
Osteopathic manipulative treatment implements a wide range of techniques some of which are articulations, soft tissue inhibition and trigger point release, fascial system unwinding, HVLA thrust, MET and PNF techniques, visceral organ mobilization – including the inhibition of related suspensory ligaments – and craniosacral manipulations. The protocol for the use of those techniques varies on the individual needs of each particular clinical case and are always explained and discussed beforehand.
The practice of osteopathy remains distinct from other healthcare professions that implement manual techniques, such as physiotherapy and chiropractic, despite some overlaps in the interventions employed. The aim behind an osteopathic treatment remains the one of triggering a physiological response of the body that produces a stimulus for intrinsic change, whichever techniques may be used.
Cranial osteopathy or osteopathy in the cranial field is not different from osteopathy itself, it is a name given to a subtle and refined approach developed by an American osteopath called W.G. Sutherland in the 1940s. This approach to osteopathy is a way of viewing the body rather than a type of technique, which shows great clinical results equally for children, adults and the elderly.
Cranial osteopathic treatments are very gentle but have a intense effect: some people are conscious of different sensations such as feelings of warmth and relaxation or mild tensions and aching that gradually disappears while being treated; some others are unaware of anything happening during this type of treatment nonetheless they do feel very different afterwards. Watching somebody reading a book could be compared with observing a cranial osteopathic treatment. It does not seem like anything is happening from the outside but if you are the one reading the book you are immersed into a rich world of structure, depth, colour and emotion.
In a cranial treatment, the osteopath is navigating through an inner world of living anatomy and physiology, where highly refined palpation and gentle manipulations of areas of somatic dysfunction lead to profound therapeutic outcomes. Advanced scientific understanding of the interstitium and interstitial fluid with its strict connection to the immune system, the connective tissue and extra-cellular matrix, the glymphatic system and its meticulous interaction with the cerebrospinal fluid circulatory mechanism are gradually validating the theory and the palpatory experiences of cranial osteopaths.
FABIO PAOLUCCI
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